
Una compagnia tedesca ha pagato 300 milioni di tasse all’Agenzia delle entrate, evase in Italia dal 1997. Bene diranno i nostri governanti extra parlamentari. No, male se si considera che la società avrebbe dovuto pagare 1400 milioni e l’accordo è stato vantaggioso solo a senso unico. Se l’avesse fatto un connazionale ora starebbe in carcere a condividere la cella con il ‘pericolosissimo’ Lele Mora.
Una certa Angela tedesca, definita appropriatamente “culona“, grazie alle sue quirinali conoscenze e alle amicizie influenti, è riuscita a far valere i suoi 'consigli' (forse addirittura vendette personali) a scapito del Premier di uno Stato sovrano. Bene diranno i nostri attuali governanti extra parlamentari, paladini della salvezza italica. No, male se pensiamo che dietro tutta questa manovra antidemocratica si può nascondere un piano lobbista ordito già dall’inizio del 2011, così come sembra essere stato rivelato da SuperMario la scorsa estate.
I tedeschi da qualche tempo sembrano aver preso l’Italia per una colonia, dove fare il bello e il cattivo tempo senza fare i conti con il Fisco e con il Parlamento. Questo neo colonialismo in gonnella trova terreno fertile in un Paese in guerra con il debito pubblico, considerato che tutto dipende dai tassi di interesse imposti dalla Bce; più è alto il tasso e più saremo costretti a vendere a saldo la pelle all’orso.