Come cambia velocemente questa società, nella quale tutto sembra bruciare istantaneamente per essere rimpiazzato da qualcosa di migliore, di più bello, di più rapido ed efficiente. L'inizio del nuovo anno è l’occasione per un necrologio di ogni prodotto, invenzione o idea passato a miglior vita. Nella lista troviamo non solo oggetti ormai relegati al passato, ma anche concetti che, travolti da cambiamenti epocali, stanno sparendo persino dall’immaginario delle persone.
Il primo funerale va celebrato per il Vhs e il tubo catodico, capaci ormai di far quasi sorridere al cospetto del ben più autorevole BluRay o Led 3D. Il Washington Post scriveva della sua morte già nel 2005: Il Vhs è morto, a soli 29 anni di vita. A seguire troviamo nella classifica delle cose obsolete le agenzie di viaggio, ormai spazzate via dai siti e dalle applicazioni per viaggiatori digitali, capaci di offrire soluzioni ben più capillari e originali. Al terzo posto il tramonto della separazione tra vita lavorativa e privata, definitivamente annientata dopo anni di assottigliamento di un confine sempre più labile, complici il multitasking e le connessioni senza fili. Ma nella lista nera si possono trovare, anche concetti astratti: ne è un esempio l’oblio che, in una rete con una memoria da elefante che conserva una copia digitale di ogni pensiero e di ogni azione dei suoi utenti, semplicemente non ha più ragione di esistere. La fine del diritto di dimenticare viene sancita dall’autorevole New York Times nel luglio scorso con un articolo dal titolo The Web Means the End of Forgetting (Il web significa la fine dell’oblio). Gli ultimi dieci anni hanno significato anche la lenta agonia delle librerie e dei loro frequentatori, i topi da biblioteca. Il 2011 sarà l’anno della fine delle librerie ‘calce e mattoni’, oscurate da Amazon e simili e dall’ebook? Anche l’orologio da polso è destinato a sparire, sorpassato da cellulari, laptop e gadget tutto fare che offrono un servizio molto più completo della semplice indicazione dell’orario. Uno studio del Beloit College sulle abitudini studentesche della generazione imminente concludeva pochi mesi fa: la generazione a venire non saprà più scrivere in corsivo e non conoscerà l’orologio, inteso come oggetto utile. Sopraviveranno gli orologi particolari, di lusso, capaci di regalare un valore aggiunto rispetto alla semplice indicazione pratica dell’ora.
Nella black list c’è un posto anche per le cartine geografiche (impallidite rispetto alle mappa online e al Gps), le pagine gialle, le enciclopedie, le pellicole, il fax. Infine, grazie al wireless sono diventati obsoleti i fili.
Quello che non tramonterà mai è l'amicizia. Qualsiasi evoluzione questo Mondo compia.
Buon anno.