martedì 2 marzo 2010

Fuga dagli squali


Negli ultimi mesi abbiamo visto di tutto. Il Presidente di una importante regione ricattato da un gruppo di carabinieri per le sue frequentazioni con alcuni transessuali e per i fiumi di cocaina. Il premier accusato di corruzione giudiziaria che si intrattiene con numerose prostitute. Il capo della protezione civile indagato per corruzione e che, nel migliore dei casi, non si è accorto che intorno a lui si mangiava a tutto spiano su grandi opere ed emergenze umanitarie, terremoto compreso. (Almeno) un senatore della Repubblica rappresentante conclamato degli interessi del crimine organizzato. Il principale partito di opposizione privo di ideali e programmi che non ha altre carte che quelle del gossip e della magistratura. Il Presidente di una regione del Levante infangato dalla sua coalizione grazie a un avviso della magistratura (ad orologeria) per screditarlo prima delle elezioni primarie. Lo “sceriffo dei Valori” che ha molti scheletri nell'armadio e che si scopre essere stato l'infiltrato dei Servizi segreti deviati. Due imperi telefonici coinvolti nell'inchiesta sul riciclaggio di denaro sporco e una colossale frode di fatture false. La Fiat che compra in America e chiude in Italia.
Non basta. A Roma gli elettori del Pdl non sanno neppure se potranno votare il proprio partito, mentre gli elettori del Pd si scoprono a braccetto con i terroristi di destra. Se aggiungiamo queste delizie alle truffe e alle ruberie che stanno trasformando la lettura dei giornali in un percorso di guerra, si può ben dire che la politica abbia messo inconsapevolmente in atto una delle più massicce campagne di astensionismo della storia.