
La scelta di Silvio Berlusconi di festeggiare il 25 aprile ha rotto gli argini dell'indecisione. Il premier ha scavalcato pure Gianfranco Fini, a sinistra. il merito - se di merito si può parlare - è ancora una volta del leader sacrificale del Partito Democratico. La sua azione politica che non può reggersi solo sui alcuni manifesti - ben fatti - che raffigurano un gruppo di persone che spingono 'fuori' il nome Berlusconi dalla vista, non è sufficiente a contrastare l'ascesa del cavaliere a ruolo di statista.
A questo si aggiunge la più grande trovata di marketing berlusconiano del dopo terremoto: organizzare il G8 a L'Aquila. Con questa mossa Silvio berlusconi ha preso almeno 4 piccioni con una fava. Si è guadagnato l'ammirazione e l'approvazione del popolo italiano 'scosso' dal sisma dell'Abruzzo; si è guadagnato l'appoggio dei maggiori leader mondiali - mister Obamaaaaaa compreso - e in particolare quello del suo più diretto rivale, Sarkozy; si è guadagnato l'uscita di emergenza dalla figuraccia che avrebbe procurato la solita lentezza burocratica italica che non ha permesso di completare tutti gli interventi infrastrutturali previsti in Sardegna e, in particolare, all'isola della Maddalena e si è guadagnato un'assicurazione dai contestatori e, soprattutto, dai Black blok, che non saranno abbastanza ingenui da recarsi a L'aquila per rompere quello che già è rotto in una città semideserta e priva di telecamere.
Insomma, quell'immagine del Premier tra i familiari delle vittime a piangere lacrime vere, mentre la crisi economica italiana sembra cominciare a dissolversi in anticipo rispetto agli altri Paesi e prima del previsto, fanno di Silvio Berlusconi l'unico invicibile immortale rimasto sulla Terra.
E chi può sconfiggere l'highlander se non se stesso? Magari con un eccesso di narcisismo. Quello stesso narcisismo che ha spinto tutti i più grandi condottieri della storia a naufragare nella vicinanza del raggiungimento del traguardo.
Le candidature europee, quindi, possono costiture il banco di prova - nell'immediato - per il cavalier gaffeur. E la signora Veronica potrebbe essere l'unico giudice 'imparziale' rimasto sulla faccia di Berlusconland.
Candidare le veline, le ex amanti, le attuali amanti e le future amanti potrebbe riservare al Premier uno scherzetto non in Parlamento, dove per fortuna ancora una volta in suo soccorso sono intervenuti i suoi fidati 'rivali' politici - Franceschini che ha deciso di candidare l'ennesimo bravo giornalista Rai dopo Badaloni, Lilli Gruber, Santoro, Marrazzo e chi più ne ha più ne metta; il buon padre di famiglia Pieferdi Casini che ha deciso di candidare il principe ballerino - ma tra le mura domestiche.