Mario Monti stavolta non c'entra, ma il cinismo sì.
Alessandra è una madre che nel 2009 perse il figlio quindicenne in un incidente stradale e che, a tre anni di distanza, solleva l'incredibile vicenda di una richiesta di 725 euro per ripulire dalla carreggiata il sangue di suo figlio.
Ancor più assurdo se si considera che la vittima, Valerio, morì cadendo dallo scooter dopo aver sbattuto la testa contro un palo dell'illuminazione pubblica 'fuorilegge'. Il palo si trovava in via Fontanile Anagnino, a Morena, un quartiere di Roma. "Si trovava", perché in seguito all'incidente mortale, per il quale sono imputati tre vigili e un funzionario municipale, è stato rimosso dalla strada.
In un'intervista all'edizione romana di "Repubblica", la madre di Valerio riporta nei dettagli la stupidità della richiesta, fornendo particolari come il fatto che il prezzo per la pulizia, sarebbe stato giustificato dall'utilizzo di un macchinario 'speciale'. Senza contare poi che i cittadini pagano già regolarmente bollette per la pulizia della strada direttamente all'Ama, altro paradosso evidenziato dalla donna.