
Si può credere che una professionista del materasso si introduca nella camera da letto del Premier con un registratore e non voglia ricattarlo o almeno non abbia intenzione di utilizzare quella registrazione per altri scopi? Patrizia D'Addario in circa due ore di trasmissione televisiva in diretta nazionale da Michele Santoro ha fatto fare 'i cento passi' indietro alle donne italiane. Le stesse donne che oggi studiano, lavorano e badano ai figli.
Quella donna non era schiava. Non è stata costretta con la forza a subire le avances del 'povero e triste' Premier, ma ha ricevuto un ricco "gettone" da un vero ruffiano. Una lauta ricompensa che fin troppo spesso 'basta' a ripagare una trentenne laureata con pieni voti dopo un mese di lavoro in qualche osteria di provincia.
Se fino a ieri, infatti, il protagonista negativo della storia pruriginosa di una certa parte della stampa italiana, unico baluardo dell'opposizione al Governo, era il nichilismo berlusconiano, oggi diventa incredibilmente evidente come il vero protagonista sia proprio lei, Patrizia D'Addario. Quella che - invece - da molti è indicata come la vittima. Gli stessi che un tempo guardavano ad Anna Maria Mozzoni o a Sibilla Aleramo come a un simbolo, che oggi hanno inserito nel loro pantheon Patrizia D'Addario e che, come massima rivoluzione femminile, puntano a rovistare tra le lenzuola degli altri.