
Negli Stati Uniti nessuno può avere l’ambizione di ricoprire incarichi istituzionali se ha beneficiato di agevolazioni di qualsiasi natura, se ha l’amante o se c’è comunque un minimo dubbio sulla sua rettitudine morale. L’America perbenista su questo non perdona.
Invece, in Italia, i politici nostrani (presenti e passati) si sono permessi edonismi in ogni campo. Da Berlusconi a Di Pietro, tutti hanno beneficiato del proprio status per dedicarsi ai propri interessi, dal bunga bunga all’immobiliarismo sfrenato. Altri hanno ricoperto ruoli politici pur con un noto passato di scheletri nell’armadio.
Sembra che questo salvacondotto sia destinato a cadere con il passaggio dell’attuale Governo extraparlamentare.
Per il Governo di SuperMario, dopo la vicenda che ha portato alle dimissioni del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Carlo Malinconico, si potrebbe profilare una nuova grana da sbrogliare. La Procura di Roma, infatti, ha aperto un fascicolo sulla compravendita dell'appartamento vicino al Colosseo da parte del ministro della funzione pubblica Filippo Patroni Griffi. L'immobile in via di Colle Oppio fu acquistato nel 2008 per centosettantamila euro grazie ad una decisione del Consiglio di Stato quando Patroni Griffi ne era membro (secondo le accuse).
La speranza è che, senza arrivare alla deriva estremista a stelle e strisce, dove per cacciare Clinton l’America si è ritrovata Bush jr, anche in Italia questo Governo possa segnare una sorta di spartiacque tra il prima Monti e il dopo Monti e, come già ho scritto, con l’occasione possa mandare in pensione qualche ‘dinosauro’ della vecchia politica. Come dicevano i saggi contadini: “sotto la neve, pane”.