mercoledì 2 novembre 2011

L'Italia sotto attacco degli speculatori

L'incertezza politica determinata dall'attuale maggioranza parlamentare, litigiosa e senza più ideali, mette seriamente a rischio l'economia italiana dall'assalto degli avvoltoi dei mercati finanziari internazionali. Siamo al tramonto del Bel Paese?


Il Governo a differenza del passato non è retto da una 'maggioranza politica', ma da una 'maggioranza aziendale' legata imprescindibilmente al Cavaliere. In Parlamento sono presenti deputati e senatori nominati direttamente da Berlusconi attraverso un sistema elettorale ideato ad hoc, oppure assoggettati alla maggioranza grazie a un incarico ministeriale. Allo stesso tempo, un'opposizione assente e incapace non costituisce una valida alternativa.

La debolezza della nostra classe politica, ampiamente manifesta agli occhi degli speculatori, ha spinto le società di rating internazionale, al pari delle società di scommesse sportive più conosciute al pubblico dello stadio, a puntare sulla sconfitta del 'Bel Paese'. Standard&Poor's e Moodys hanno cominciato con outlook negativi sempre più bassi, poi con previsioni di crescita sottozero. Il risultato è evidente: lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi sembra incolmabile.

Ma chi controlla le società di rating o chi ci dice che siano realmente autonome? Per quale motivo l'Italia rischia il default a pari condizioni economiche rispetto a un anno fa? Basta a spiegare tutto questo un Governo titubante sulle manovre correttive, o c'è qualcuno che sta giocando al tiro al bersaglio?