Ha vinto Luigi De Magistris, intanto, che ha sicuramente superato come numero di preferenze il 'suo' capo, Antonio Di Pietro e la Lega che è riuscita persino ad ottenere un parlamentare nella Circoscrizione Centro con appena una manciata di voti.
Ha vinto l'astensionismo nelle isole maggiori, ma ha vinto anche il bipolarismo nel resto d'Italia. Ha perso il principe ballerino candidato con l'Udc. Hanno perso gli eredi dei partiti comunisti e socialisti: come direbbe qualcuno "zeru tituli". Ha perso soprattutto la Destra di Francesco Storace che ha pagato un'alleanza forzata, ma sbagliata con i Pensionati, gli autonomisti e gli orfani centristi. Ha perso il progetto del Pd che a distanza di un anno ha visto diminuire i suoi voti del 30%.
Hanno perso anche i tifosi milanisti, quelli che sulla scheda hanno votato Pdl, ma hanno scritto "Non si vende Kaka".

Se da un lato è vero che il partito del Cavaliere in un anno ha perso due punti percentuali a favore
della Lega Nord, dall'altro si è imposto come primo partito in tutte e cinque le circoscrizioni e in tutte le regioni eccetto Valle d'Aosta, Trentino, Toscana ed Emilia. Nelle Marche e in Umbria, regioni storicamente "rosse", il Partito democratico ha infatti perso il suo primato. La geografia politica dell'Italia, come aveva pronosticato il premier, è effettivamente cambiata dopo il voto. Gli esiti delle europee hanno evidenziato una Lega sempre più forte al Nord, un Pd un po' meno egemone al Centro e un Pdl in calo di consensi al Sud a causa dell'astensionismo.
Si fosse votato per le politiche, comunque, i rapporti di forza alla Camera non sarebbero cambiati, la legge stabilisce quanti deputati sono assegnati alla maggioranza (che è rimasta saldamente di centrodestra) e quanti all'opposizione. Sarebbero cambiati invece al Senato. Ed è molto probabile che la coalizione di centrodestra - formata da Pdl, Lega Nord e Mpa - avrebbe ottenuto più senatori della coalizione di centrosinistra - composta da Pd, Idv e Radicali. La somma dei voti del Pdl, della Lega e della Lista Autonomia, al cui interno vi sono tre partiti filogovernativi (l'Mpa di Lombardo, i Pensionati di Fatuzzo e l'Alleanza di Centro di Pionati) e La Destra di Storace, raggiungerebbe il 47,7 per cento con un incremento di 2,2 punti percentuali e la distanza tra le due coalizioni passerebbe così dai 9,3 punti percentuali agli attuali 11,5.