giovedì 13 novembre 2008

Meglio un albero vivo che un ricordo morto

È più importante un pino centenario (vivo) o una scalinata di età imperiale (morta)?
Su cinque pini, due palme, due cipressi e un leccio che da più di cento anni abitano a Roma nell’aiuola di piazza Venezia di fronte alla chiesa della Madonna di Loreto, destinati ad essere sacrificati agli scavi, si è accesa la disfida archeologi-ambientalisti. Il primo round a questi ultimi: dopo che due pini sono caduti sotto i colpi della sega elettrica, e dopo che qualcuno ha manifestato con cartelli, cani e fronde davanti al cantiere, il taglio è stato sospeso. Per fortuna. Per adesso.

La questione è importante, anche se sembra una banalità, soprattutto dopo la scelta di non creare il parcheggio al Pincio. Cosa siamo disposti a rinunciare per i reperti archeologici?
"Al parcheggio sì e agli alberi no", sembrerebbe affermare il sindaco di Roma.
Quante metropolitane ci siamo 'giocati' per i reperti archeologici?
Ci dovremmo porre queste domande la prossima volta che ci capita di passare davanti a qualche rudere romano su cui è cresciuta l'erba, grazie all'incuria dei nostri amministratori...
Insomma, lasciate in pace quegli alberi se non volete scavare per creare i parcheggi e le metropolitane, che è meglio.