sabato 14 dicembre 2013

Ripetizioni per italiani smemorati

Il finanziamento pubblico ai partiti è introdotto dalla legge del 2 maggio 1974 n° 195, proposta da Flaminio Piccoli (Democrazia Cristiana). La norma viene approvata - in soli 16 giorni - con il consenso di tutti i partiti, ad eccezione del PLI. Nel maggio 1974 Enrico Letta ha solo 7 anni e frequenta la seconda classe della scuola elementare.
Dopo un primo tentativo di Marco Pannella nel 1978 e dopo altri 15 anni (nel 1993), il referendum abrogativo promosso dai Radicali Italiani vede il 90,3% dei voti espressi a favore dell'abrogazione del finanziamento pubblico ai partiti.
Nello stesso dicembre 1993, il Parlamento aggira l'ostacolo dell'esito referendario e aggiorna, con la legge n° 515, la legge sui rimborsi elettorali - definiti da questo momento “contributo per le spese elettorali” - subito applicata in occasione delle elezioni del 27 marzo 1994. In quegli anni Enrico Letta è il Presidente dei Giovani Democristiani Europei (1991/1995).
Non è finita. La legge n° 157 del 3 giugno 1999 "Nuove norme in materia di rimborso delle spese elettorali e abrogazione delle disposizioni concernenti la contribuzione volontaria ai movimenti e partiti politici" reintroduce un finanziamento pubblico completo per i partiti, come se il referendum non fosse mai esistito. Nel 1999 Enrico Letta è Ministro per le Politiche comunitarie del Governo D'Alema.
Nel 2000 un ulteriore referendum promosso dai Radicali propone l'abolizione della legge sui rimborsi elettorali, ma non raggiunge il quorum. La legge quindi, rimane inalterata. In quell'anno, Enrico Letta è alla guida del Ministero dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato.
Il 13 dicembre 2013 il premier Enrico Letta annuncia, nelle more dell'iter legislativo volto all'approvazione del disegno di legge che era stato già approvato alla Camera dei deputati, l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti mantenendo solo la possibilità di finanziamento privato.
L'annuncio arriva in mattinata, via Twitter, dal premier in persona: il Governo approverà oggi l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. «Avevo promesso ad aprile abolizione finanziamento pubblico partiti entro l'anno. L'ho confermato mercoledì. Ora in Cdm manteniamo la promessa», afferma Letta attraverso il social network.
Ma non è proprio così, infatti, si adotta per decreto lo stesso testo che era stato già approvato dalla Camera dei Deputati e che non prevede "lo stop entro l'anno in corso". L'eliminazione dei rimborsi elettorali sarà pienamente effettiva solo a partire dal 2017. Per i rimborsi annuali ci sarà una decurtazione progressiva. I finanziamenti pubblici, quindi, sopravviveranno almeno per un triennio e, nel frattempo, scatteranno altri meccanismi attraverso i quali la politica potrà reperire risorse.
Ad esempio, i cittadini potranno scegliere di destinare ai partiti il 2×1000 della loro dichiarazione dei redditi a partire dal 2014, ma i soldi ai partiti saranno erogati a partire dal 2017. Ma attenzione: l’importo complessivo di chi non sceglie di destinare il 2×1000 (né al partito, né allo Stato) sarà comunque distribuito ai partiti in proporzione ai dati complessivi.
Inoltre, saranno ammesse donazioni private che beneficeranno di detrazioni Irpef e Ires: si tratta del 37% per i contributi tra 30 e 20mila euro e del 26% fino a 70mila euro. Si parte con un limite di 100mila euro nel 2014 per le aziende private. A regime sarà fissato un tetto di 200mila euro per le società e di 300mila euro per le persone fisiche.
Enrico Letta nel 2017 avrà 51 anni e per il momento non è possibile conoscere il suo destino.