venerdì 9 marzo 2012

Rigor Montis

The Economist lo definisce il nuovo Cincinnato. Il Fatto quotidiano, invece, pubblica gli stralci del libro di satira politica su Mario Monti. Tra i due estremi c'è l'Italia. In ginocchio.
Il paragone con Cincinnato, sottolineato anche dall'immagine che accompagna l'articolo, un Monti in toga che raddrizza una colonna sulla cui cima oscilla, pericolosamente la penisola del BelPaese, torna come un leitmotiv in tutto il testo. Perché proprio come il patrizio romano ritiratosi a coltivare i suoi campi, Monti, secondo The Economist "quando l'Italia era in pratica al disatro" è stato "richiamato dalla sua tranquilla esistenza di presidente della Bocconi" e da lì è iniziato tutto. Il 16 novembre "ha sostituito al potere il dissoluto Berlusconi" e in "tre mesi ha salvato l'Italia dalla catasfrofe".

Elisabetta Ambrosi per "il Fatto quotidiano" evidentemente non la pensa alla stessa maniera, o almeno analizza il rigor montis in maniera più ironica. "Questo Monti si autodistruggerà entro il 2013". Ha la voce metallica di un robot il Mario Monti di Maurizio Crozza. Un uomo che "non suda, che non ha emozioni". Se ironizzare su Berlusconi era un gioco da ragazzi, tra gaffe, orge e bandane, la parodia di Mario Monti sembrava, all'inizio, un'impresa disperata. Non solo perché "nel suo passato non c'erano odi o amori, processi, tessere P2, conflitti di interesse"; ma anche perché nessuno si era finora cimentato a far ridere sulle spread, il fiscal compact e un premier così misurato da apparire senza corpo, pura espressione alfanumerica. "Per anni abbiamo vissuto tra le ascelle e l'inguine di Berlusconi, i suoi perenni afrori sessuali. Mario Monti invece è un androide, un premier asettico e inodore come i pasti degli astronauti". Nonostante questo, anzi forse proprio per questo, Francesco De Collibus, uno degli animatori del blog Spinoza, ha deciso di lanciare la sfida in rete. Ha cominciato a martellare Facebook e Twitter (hashtag#montifacts), ricevendo in breve tempo centinaia di risposte dai webnauti che sono diventate un libro, Mario Monti ha fatto pagare l'Iva a Chuck Norris (Aliberti editore). Dove a esser presi di mira sono il perfezionismo e la pignoleria del premier, su cui ha ironizzato il pupazzo Monti degli Sgommati (che ossessiona la moglie Elsa-Magda con dettagli pedanti sui calzini, tanto che lei grida "Non ce la faccio più"). Ma anche l'infinita bontà, le facoltà paranormali, praticamente la divinità. Chissà se Monti riderà di questo libro. Negli studi di Sky, Carelli gli ha fatto vedere di recente un episodio degli Sgommati in cui il suo pupazzo va a cena con Angela Merkel, ma alla fine non vuole pagare (e lei grida: "Vabbè, ma allora andavamo dallo zozzone"). Impassibile, il premier ha commentato così: "Non ho mai consumato pasti con la signora Merkel, ma certamente non avrei scelto quel menu". Il premier è anzitutto un uomo buono ("Monti restituisce le auto rubate da Pisapia"), senza tentazioni, né vizi di sorta ("Monti resiste alle Fruit joy"). È l'uomo che tutti i mariti vorrebbero come amico della moglie ("L'altro giorno ho scoperto la mia ragazza a letto con Monti e mi sono tranquillizzato"), quello che lavora per te di nascosto ("Quando acquisti un biglietto aereo a un euro, Monti paga di nascosto la differenza") e agisce da buon samaritano anche con i peggiori ("Monti ha messo Scilipoti in politica per evitare che si prostituisse"). In breve, è nato senza peccato originale ("Monti nel Paradiso terrestre si sarebbe rifiutato di mordere la mela, perché avrebbe già previsto la barzelletta di Berlusconi"). Monti a scuola è sempre stato il primo della classe ("Quando Monti era in prima elementare aveva le chiavi della scuola"), quello per cui non solo la letteratura era un gioco da ragazzi ("Monti ha letto l'Ulisse di Joyce un sacco di volte e non ci ha visto nulla di strano") ma anche la matematica ("La matematica è un'opinione di Monti"). Ma il premier sa quello che voi avreste sempre voluto sapere ("Monti sa dove sono i due liocorni", "Monti sa cos'è la mirra"). A proposito, lui, l'America, l'ha scoperta ("Ma non l'ha detto a nessuno per farci una sorpresa"). Dovunque vada, Monti è sempre a suo agio, e solenne ("Quando incontra Monti, il rating abbassa lo sguardo"). Per lui è fonte di orgoglio quello che per gli altri è motivo di imbarazzo ("Monti è talmente sicuro di sé che se beve la birra con la cannuccia , non si vergogna"). La sua perfezione si trasmette come spirito santo ai suoi parenti ("La moglie di Monti ha orgasmi autentici") e ai suoi animali ("Il cane di Monti ha le zecche di Stato"). Monti, naturalmente, è un vincitore ("Monti se si gratta vince"). Già prima di nascere, Monti produceva i suoi effetti benefici ("La crisi del '29 fu risolta annunciando che nel '43 sarebbe nato Monti") e aveva i suoi fan ("Quintino Sella teneva in camera sua il poster di Monti"). Monti bambino era diverso dagli altri ("Carosello andava a letto dopo Monti"), mentre una volta cresciuto è riuscito in imprese impossibili ai mortali ("Monti è riuscito a ringraziare Berlusconi per il suo operato senza ridere"; "Monti è riuscito a farsi consegnare i mobili da Aiazzone"). Le sue imprese sono entrate in letteratura ("Monti viene citato nella canzone Alla fiera dell'Est. Ultima riga". "Godot aspetta Monti"). Specie una: "La patonza fa girare Monti". Oltre a superare le gerarchie in moralità ("Anche il Papa prima di conoscere Monti era tutto sesso e carnazza"), e ad avere svaghi curiali ("Monti come passatempo fa passare cammelli per le crune degli aghi"), il premier assomiglia a un profeta ("Monti ha tenuto il suo primo discorso al Senato iniziando con Ezechiele 25:17"), anzi al figlio di Dio ("Monti ha una squadra di dodici ministri. Ma nessuno vuol rinnegarlo tre volte prima che il gallo canti"). Anzi, a dirla tutta, è Dio ("Dio crede in Monti"). Ma anche il Demonio ("Monti è stato visto al Louvre insieme a un monaco albino. Poi, fate voi").